Adeguamento del PTPR al Codice dei beni culturali e del paesaggio
Attività di copianificazione tra la Regione Emilia-Romagna e il MiC per l’adeguamento del PTPR al D.Lgs 42/2004 tramite la ricognizione dei beni paesaggistici
Cosa fa la Regione
Alla fine del 2015 la Regione e il Segretariato Regionale del MiC (Ministero della Cultura) per l’Emilia-Romagna hanno firmato l’Intesa istituzionale per l’adeguamento del Piano territoriale paesaggistico regionale al Codice dei beni culturali e del paesaggio. Nel dicembre 2016 si è insediato il Comitato Tecnico Scientifico, costituito da rappresentanti della Regione Emilia Romagna e del Ministero della Cultura, con il compito di coordinare i lavori e procedere alla realizzazione congiunta dell’adeguamento del PTPR.
Si tratta di un impegno ampio, rinnovato con l’Intesa del luglio 2020, volto a dare a chi vive e opera sul territorio certezze sia sulla perimetrazione delle aree tutelate che sugli interventi compatibili con la conservazione, la valorizzazione ed eventualmente il recupero dei valori paesaggistici che le caratterizzano.
L’attività di adeguamento del Piano Paesaggistico si sta concentrando nella prima fase sulla corretta individuazione delle aree tutelate, in base alle definizioni dell’art. 142 e soprattutto, sulla base dei provvedimenti emanati nel tempo, per individuare le aree di notevole interesse oggi tutelate dall’art. 136 del Codice dei Beni Culturali.
Per questo fondamentale impegno, che corrisponde alla ricognizione dei beni paesaggistici e alla “loro delimitazione e rappresentazione in scala idonea alla identificazione” (previsto dai commi b e c dell’art. 143 del Codice), è vivo e regolare il confronto all'interno del Comitato Tecnico Scientifico.
Coerentemente con i principi di trasparenza e leale collaborazione interistituzionale, la Regione e il MiC ritengono opportuno procedere alla pubblicazione sui propri siti web dei risultati finora raggiunti dal Comitato Tecnico Scientifico. L'attività di ricognizione dei beni paesaggistici del Comitato tecnico scientifico, sarà oggetto di progressive integrazioni con l’avanzare del processo di validazione.
Ricognizione degli immobili e delle aree di notevole interesse pubblico (art. 136 del DLgs 42/2004)
Sulla base di una metodologia condivisa, il Comitato Tecnico Scientifico ha messo a sistema le diverse forme di individuazione del perimetro delle aree tutelate che si sono susseguite in quasi cent’anni di tutela, con le cartografie che progressivamente vi si sono affiancate, eliminando le possibili fonti di incertezza legate principalmente a riferimenti non più aggiornati o talora insufficienti, quando non contraddittori, tra testo e cartografia allegata.
È importante sottolineare che i risultati della ricognizione hanno carattere di sola informazione dei progressi finora raggiunti nell'individuare, con la massima precisione possibile, l’esatta perimetrazione stabilita nei provvedimenti istitutivi. Infatti il valore giuridico è sancito dal testo dell’atto istitutivo del bene, di cui la perimetrazione, verificata dal Comitato Tecnico Scientifico, si propone come interpretazione autentica.
Archivio documentale
Immobili e aree di notevole interesse pubblico (art.136 del D.Lgs 42/2004) – Archivio documentale contenente la scansione digitale degli atti istitutivi, comprensivi di eventuali planimetrie, e delle perimetrazioni verificate nonché le relative schede istruttorie risultanti dall’attività del Comitato Tecnico Scientifico
Dati vettoriali
- Beni paesaggistici soggetti a vincolo art.136 – Dati vettoriali in formato shapefile scaricabili nel Catalogo dei dati Minerva
Webgis dei beni paesaggistici
- E’ possibile consultare gli esiti della ricognizione dei Beni paesaggistici anche sul Webgis del Patrimonio Culturale - Emilia-Romagna
Ricognizione dei vincoli Ope Legis (art. 142 del DLsg 42/2004)
Catalogo regionale dei dati Minerva
Il Comitato Tecnico Scientifico ha completato la ricognizione delle seguenti categorie di beni paesaggistici dell’art. 142 del Codice (consultabili e scaricabili nel Catalogo dei dati Minerva):
- a) i territori costieri compresi in una fascia della profondità di 300 metri dalla linea di battigia, anche per i terreni elevati sul mare;
- b) i territori contermini ai laghi compresi in una fascia della profondità di 300 metri dalla linea di battigia, anche per i territori elevati sui laghi;
- c) i fiumi, i torrenti, i corsi d'acqua iscritti negli elenchi previsti dal testo unico delle disposizioni di legge sulle acque ed impianti elettrici, approvato con regio decreto 11 dicembre 1933, 1775, e le relative sponde o piedi degli argini per una fascia di 150 metri ciascuna;
- d) le montagne per la parte eccedente 1.200 metri sul livello del mare per la catena appenninica;
- e) i circhi glaciali;
- f) i parchi e le riserve nazionali o regionali, nonché i territori di protezione esterna dei parchi;
- g) i territori coperti da foreste e da boschi, ancorché percorsi o danneggiati dal fuoco, e quelli sottoposti a vincolo di rimboschimento, come definiti dall'articolo 2, commi 2 e 6, del decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 227;
- h) le aree assegnate alle università agrarie e le zone gravate da usi civici;
- i) le zone umide incluse nell'elenco previsto dal D.P.R. 13 marzo 1976, n. 448;
- m) le zone di interesse archeologico.
E’ possibile consultare gli esiti della ricognizione dei Beni paesaggistici anche sulla WebGIS del Patrimonio culturale - Emilia-Romagna (patrimonioculturale-er.it).