Piena configurabilità (e legittimità) del rilascio di autorizzazione paesaggistica in sanatoria per interventi eseguiti prima del 12 maggio 2006, ai sensi dell’art. 70, comma 5, della L.R. n. 24 del 2017
Sentenze
Illegittimità del permesso in deroga per “sanare” opera abusiva (a seguito dell’annullamento in sede giudiziale di un titolo edilizio)
Sentenza sulle condizioni necessarie per la vincolatività della valutazione preventiva di cui all’art 21 della L.R. n. 15 del 2013
La Consulta si pronuncia a difesa della libertà di culto, con riferimento all'insediamento delle attrezzature religiose.
La Consulta si pronuncia sul termine finale per la sollecitazione, da parte del terzo, dei poteri di verifica della PA sulla SCIA
Sulla differenza tra ristrutturazione mediante demolizione e ricostruzione e nuova costruzione
Sulla inderogabilità della distanza di dieci metri tra pareti finestrate di edifici antistanti.
La Consulta fornisce un’ampia ricostruzione normativa dell’istituto della Conferenza di Servizi
Parere in tema di opere di urbanizzazione a scomputo degli oneri reso su un quesito presentato dall’ANAC
Contenuti minimi della motivazione nel rilascio delle autorizzazioni paesaggistiche (conferma TAR Bologna n. 445/2011)
Circa la necessaria conformità anche al piano adottato, in caso di sanatoria ai sensi dell’art. 17 della LR n. 23/2004
Dirime alcune importanti questioni sulla determinazione del contributo di costruzione
In tema di parcheggi pertinenziali e loro gratuità
Sul carattere vincolato del provvedimento di acquisizione gratuita al patrimonio comunale delle opere abusive e dell’area di sedime
Non è previsto il parere della Soprintendenza con riguardo gli immobili non vincolati posti in centro storico, né in fase di adozione del titolo abilitativo edilizio, né in caso di rilascio del titolo in sanatoria. I centri storici, infatti, rientrano tra gli immobili e le aree di notevole interesse pubblico, ai sensi dell’art. 136 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, solo laddove sia stata resa la dichiarazione di notevole interesse pubblico. Ne segue che il provvedimento di rigetto della istanza di accertamento di conformità, basato sul parere negativo della Soprintendenza, è illegittimo, stante l’insussistenza del potere della stessa ad esprimere il suo parere nell’ambito del suddetto procedimento.
Il piano urbanistico può indicare ulteriori limiti da osservare per l'edificazione nelle zone a carattere storico, ambientale e paesistico, nel rispetto dei vincoli già esistenti posti dalle amministrazioni competenti. In tali casi la scelta, pur se puntuale sotto il profilo della portata, è rivolta non alla tutela autonoma dell'immobile ex se considerato, ma al soddisfacimento di esigenze urbanistiche evidenziate dal carattere qualificante che il singolo immobile assume nel contesto dell'assetto territoriale.
L’Adunanza Plenaria fornisce un’ampia ricostruzione sistematica dell’istituto dell’acquisizione sanante di cui all’art. 42 bis, del D.P.R. 327/2001 (Testo unico sull’espropriazione per pubblica utilità).
In tema di scia edilizia, la segnalazione del terzo ex art. 19 comma 6 ter, della L. n. 241/1990 deve contenere elementi minimali di identificazione e qualificazione dell’attività della quale si chiede la verifica, in assenza dei quali l’Amministrazione non soltanto non è obbligata, ma non dispone neppure degli elementi conoscitivi essenziali per svolgere le proprie verifiche ed emanare un provvedimento.
La norma tecnica attuativa del Piano Strutturale Comunale secondo cui “il PSC individua le attrezzature e gli spazi collettivi di livello strutturale, lasciando al POC e/o RUE la precisa individuazione delle altre” è legittima e conferma la natura riconosciuta al PSC dall’art. 28, comma 1, della L.R. n. 20/2000 quale strumento di pianificazione urbanistica generale volto a delineare le scelte strategiche di assetto e sviluppo del territorio.