BOLOGNA

RAVENNA

BERTINORO

Ha introdotto i lavori l' Assessore alla montagna, aree interne, programmazione territoriale, pari opportunità.

Registrazione dell'incontro - video

In sintesi alcune tematiche affrontate:

  • L’interesse pubblico degli usi temporanei diventa fondamentale perché giustifica le deroghe/i percorsi speciali ammessi: la legge regionale 24/17 propone una deroga urbanistica, quando dalla discussione emerge che il tema forse deve spostarsi sul piano di deroghe/semplificazioni alle autorizzazioni edilizie.
  • La partecipazione e i percorsi inclusivi della pianificazione possono facilitare le amministrazioni nel riconoscere e supportare gli interessi pubblici in gioco.
  • Gli strumenti per supportare (bandi/convenzioni) il processo degli usi temporanei per sua natura fluido richiedono meno rigidità, e allo stesso tempo anche in virtù delle prefigurazioni della legge regionale 24/17 sembra necessario riflettere: sul tema dell’ “uso” (quando scompare la zona dai piani), sul tema della temporaneità (per quanto tempo un uso può considerarsi temporaneo? 5anni/fino all’attuazione dei piani attuativi? Il tempo resta legato allo spazio ma non al progetto che crea comunità che può ricollocarsi/essere assunto da altre parti di città e quindi consolidarsi), e quello della trasversalità e del governo dei processi (ricorso a cabine di regia dove lavorano i diversi uffici dell’amministrazione, ma anche soggetti esterni (ausl, arpaer, VVFF); nuove relazione tra strumenti urbanistici ed altri strumenti, quali ad esempio i Regolamenti dei beni comuni)
  • Gli usi temporanei sono processi ma anche strumenti di analisi: attraverso la sperimentazione, costruiscono un'analisi sulla domanda e intervengono sul mercato immobiliare costruendo valore
  • L’analisi del patrimonio dismesso diventa una analisi centrale, ma resta forte e ben chiaro ai Comuni il problema dell’aggiornamento delle mappature (rapporto tra analisi e valutazione per la definizione di politiche, come coinvolgere i privati e come innescare rapporti di interesse reciproco?)
  • Gli usi temporanei non deve fermarsi a parlare solo di spazi, ma anche di soggetti quelli che stiamo chiamando attivatori, con progettualità che possono innovare la comunità a partire dalla loro capacità di leggerne i bisogni e che si rafforzano se messe in rete e supportate da percorsi formativi.

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