Introduzione
Un’estrema ricchezza di iniziative, progettualità, spunti hanno caratterizzato la giornata di confronto e condivisione di buone pratiche degli Osservatori locali per il paesaggio dell’Emilia-Romagna.
Lo scambio di esperienze e la riflessione che ne è conseguita ha rivelato come gli Osservatori locali, nelle realtà dove si sono attivati, si stiano in vari casi rafforzando e vadano assumendo quel ruolo di “corpo intermedio” tra le istanze della cittadinanza e l’Amministrazione, che è uno dei compiti più significativi che gli Osservatori locali possono svolgere nella comunità di riferimento.
L’Osservatorio locale come un’Agorà, un luogo di condivisione e potenzialmente anche di ricomposizione dei conflitti grazie alla condivisione di intenti che è base costitutiva di questo organismo: è questo l’obiettivo con cui le comunità e i loro amministratori credono di poter incrementare la tutela e valorizzazione dei paesaggi locali, del senso di appartenenza, dello sviluppo sostenibile del territorio.
L’Osservatorio locale del paesaggio Bassa Reggiana ha presentato il processo che ha portato alla definizione di una Mappa di Comunità per tutta l’Unione. Questo esito può essere considerato un momento fondativo dell’Osservatorio locale e uno strumento che potrà essere utilizzato nell’ambito dei lavori di predisposizione del Piano urbanistico. La costruzione della Mappa di Comunità è stata pensata anche per rafforzare la percezione della dimensione unionale, per favorire la percezione delle singole comunità a sentirsi parte di una dimensione più grande e che abbraccia una continuità di paesaggi.
- Video : Mappe di comunità - I macrotemi - a cura di Unione dei Comuni della Bassa Reggiana
Un crogiuolo di sinergie e collaborazioni ha determinato l’ottimo esito del progetto condotto dall’Osservatorio locale del paesaggio Appennino Reggiano che si è impegnato, in collaborazione con le associazioni locali e il Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano, nella conoscenza e valorizzazione del tratto della via Matildica del Volto Santo che attraversa il loro territorio. Le camminate guidate e il posizionamento di cippi e segnaletica hanno coinvolto associazioni, comunità ed anche le scuole locali, incrementando il senso di appartenenza e la consapevolezza sugli strumenti per tutelare e valorizzare un territorio già ricco di iniziative.
L’Osservatorio locale del paesaggio Ronco Bidente, i cui territori hanno dovuto affrontare il dramma dell’alluvione del maggio 2023, si è impegnato nella costruzione di un sito e di un’immagine coordinata che esprime i valori e la conoscenza di cui l’Osservatorio stesso si fa portatore.
Gli stessi partecipanti all’Osservatorio hanno sperimentato però un momento di attrito e conflitto rispetto al giudizio sulle operazioni di messa in sicurezza dell’alveo fluviale del Ronco, a seguito degli eventi calamitosi. L’Osservatorio, proprio come in una piazza urbana dove tutti sono accolti e possono esprimersi, ha mediato le diverse posizioni. La fiducia reciproca ha prevalso e, con un rito di riappropriazione, dei luoghi alluvionati e poi disboscati ha organizzato prima un sopralluogo e poi un momento conviviale in cui è stato centrale il contatto con il suolo e l’argilla depositata dall’alluvione.
Prosegue il filone sulla formazione degli insegnanti e sulla educazione al paesaggio nelle scuole l’Osservatorio locale del paesaggio Valsamoggia in collaborazione con l’Ente di gestione per i parchi e la biodiversità Emilia Orientale. Nell’ultima esperienza la sfida climatica è stata il tema centrale per parlare di trasformazione del paesaggio, energia ed effetti del cambiamento climatico nei paesaggi locali.
Infine il costituendo Osservatorio di Argenta ha raccontato il suo ricco percorso di ingaggio della comunità argentana, attraverso il cammino, la narrazione, la memoria e la presa di consapevolezza della propria storia e dei segni che ha lasciato sul territorio.
Ultimo aggiornamento: 12-03-2024, 09:59