Introduzione
CHI ERA PRESENTE
All’incontro hanno partecipato la Città Metropolitana di Bologna, 15 amministratori locali fra sindaci e assessori, 4 Unioni di Comuni con vari rappresentanti (Unione Terre di Pianura, Unione Reno Galliera, Unione Appennino Bolognese e Unione Reno Lavino Samoggia) e ha visto la partecipazione di 30 Comuni a cui si sommano i Comuni rappresentati dalle Unioni.
CHI HA INTRODOTTO
Apre l’incontro Marco Monesi, Assessore della Città metropolitana con delega Pianificazione, Mobilità sostenibile e Viabilità, Sviluppo economico che evidenzia come l’assessora Lori abbia avviato un percorso di ascolto presso le province in tutta la regione, percorso che si conclude con l’incontro in Città metropolitana di Bologna e che riguarda la LR 24/2017 e la sua attuazione.
La LR 24/2017 è ritenuta una legge avanzata, che ha sollecitato un impegno per la nuova pianificazione verso il contrasto del consumo di suolo, impegnando gli Amministratori a contemperare le esigenze di sviluppo con il contrasto al consumo di suolo e la lotta ai cambiamenti climatici. La CM (Città metropolitana) di Bologna si è impegnata sull’elaborazione del PTM (Piano Territoriale Metropolitano), oggi adottato, che risulta un piano diverso dagli strumenti della passata stagione, col quale si ritiene di aver corrisposto agli obiettivi della Legge Regionale, con un intento ridistributivo della ricchezza verso i differenti territori metropolitani e nello spirito di aumentare il sentimento di coesione della comunità metropolitana. In particolare, l’impegno maggiore è stato volto verso una declinazione del tema perequativo che, grazie al PTM, si pensa sia giunto ad una maturazione maggiore rispetto all’esperienza passata del PTCP con la LR 20/2000, attraverso una sua strumentazione concreta con l’istituzione di un fondo perequativo metropolitano, il quale si avvarrà dei contributi derivanti dal 50% degli oneri di urbanizzazione secondaria. Tutto questo è agito per rendere sostenibile lo sviluppo metropolitano, consentendo il finanziamento di bandi specifici di progettazione, di infrastrutture necessarie al sistema metropolitano e per sostenere quei territori che possono avere delle difficoltà nel porre in campo investimenti significativi.
Altro aspetto che il PTM si è impegnato a svolgere è quello della definizione differenziata del 3% del consumo di suolo al 2050 come indicato dalla LR, nell’intento di amministrare in modo da rendere semplice la sua applicazione e al tempo stesso dinamica rispetto alle possibilità di intervento.
Sicuramente una legge positiva che impegna tutti verso un nuovo modo di concepire l’urbanistica, poggiato sul principio della competenza, rispetto al quale i piani agiscono, principio che semplifica chiarendo la distinzione di ruoli, rispetto alle diverse responsabilità.
In quest’area metropolitana le esperienze di attuazione LR 24/2017 procede a macchia di leopardo, la formazione dei PUG è molto eterogenea: ci sono Comuni che hanno scelto un’elaborazione d’Unione, altri in associazione, altri ancora procedono da soli. In questa fase di avvio l’unico Comune che ha già adottato il PUG è il Comune di Bologna.
Si auspica che dal confronto possa emergere un utile contributo scambiano idee ed esperienze positive.
Alla sollecitazione dell’assessora regionale sulla proroga ai termini per il periodo transitorio, l’assessore metropolitano, ritiene che non sia necessario procedere ad un ulteriore proroga e, memore dell’esperienza della LR 20/2000 che non definiva scadenze, evidenzia come l’esperienza passata abbia determinato un ritardo dell’attuazione della legge, dilatandola nel tempo in modo esagerato. Oggi in virtù dei principi della LR di contrasto al consumo di suolo e lotta ai cambiamenti climatici, occorre cercare di accelerare sulla formazione dei nuovi piani proprio per evitare di protrarre nel tempo ciò che si intende urgente e non più prorogabile contrastare. Questo anche per rendere efficiente un sistema complessivo di pianificazione che vede imminente l’approvazione del PTM.
La parola passa quindi all’Assessora Barbara Lori che ringrazia per la ricca introduzione che fornisce tanti spunti.
Questo confronto sul territorio, che coinvolge i servizi dell’Assessorato pianificazione territoriale ed edilizia che concorrono all’attuazione della LR 24/ 2017, lo si è condiviso con la CM di Bologna e ai Presidenti delle Province che hanno aiutato concretamente a rendere possibile questo processo di ascolto e scambio, finalizzato a capire meglio quali sono le complessità che i territori possono aver incontrato nell’attuazione della LR, per trarre delle valutazione dalle quali la Regione può utilmente capire cosa può porre in campo per consentire e agevolare l’attuazione piena e veloce della LR.
Questa è una legge ambiziosa che ha avuto un percorso di discussione e confronto preliminare molto intenso e ampio, sia di tipo politico che tecnico, che è giunto alla definizione di una legge che cambia molto le modalità, l’approccio e strumenti precedenti.
La legge ha l’ambizione di semplificare, quindi di proporre modalità più semplici e brevi per il governo del territorio, con l’obiettivo di contenere il consumo di suolo al 2050 a favore dei processi di rigenerazione urbana. Questi sono gli obiettivi principali che ci si auspica possano essere in grado di produrre effetti importanti per una migliore sostenibilità ambientale e territoriale, in una logica di pianificazione strategica di lungo medio periodo, in cui gli strumenti PUG e PTM possano essere capaci di attuare. Certamente questo comporta un maggiore sforzo nell’approcciarsi a questa nuova prospettiva, che impone un cambio di prospettiva.
La Regione ha cercato di lavorare, in questi anni, a fianco dell’Amministrazioni e dei territori con una serie di azioni di tipo formativo e anche di sostegno economico, fra queste si ricordano il secondo bando di 1.00.000 di euro per l’avvio della costituzione degli UP e la formazione dei PUG che segue il precedente bando emesso per più del doppio di risorse dell’attuale, il bando a sostegno dell’elaborazione dei PTAV e del PTM. Questo in una logica di aiutare e creare le condizioni perché la LR possa essere attuata in modo diffuso su tutto il territorio al fine di garantire che gli obiettivi della LR di contrasto al consumo di suolo, a favore della rigenerazione per una migliore sostenibilità territoriale e ambientale, possano essere raggiunti.
La Regione ha anche approvato recentemente una LR la n. 14/2020 di semplificazione, per agevolare la possibilità di accedere al superbonus del 110%, ritenendo che questo rappresenti una grande opportunità per svecchiare grande parte del patrimonio edilizio esistente, in particolare presente nelle aree urbane, concorrendo a migliorare le prestazioni sismiche ed energetiche degli edifici e quindi a concorrere ad una maggiore sostenibilità ambientale e territoriale oltre a costituire un possibile innesco per interventi di dimensioni maggiori
Si continua quindi anche un percorso a sostegno di un settore quello edilizio che ha bisogno di accelerare una sua riconversione, che deve trovare anche una interlocuzione con le Amministrazioni pronta, grazie agli strumenti attuativi, per favorire le condizioni perché gli interventi di rigenerazione e riqualificazione privata possano avviarsi, così come si sono avviati quelli sulla dimensione pubblica, che è stata oggetto recente del bando importate emesso dall’assessore Donini.
La Regione, grazie all’assessore Schlein, sta lavorando per avviare progettualità sull’ERP e quindi per promuovere interventi coerenti con gli obiettivi della LR attraverso la messa in campo degli strumenti necessari, nello spirito di attrezzarsi per rafforzare la capacità di stare al fianco delle Amministrazioni e accelerare il percorso.
E’ un percorso che ha delle contingenze che sono legate a una situazione drammatica della condizione ambientale e molte amministrazioni sono coinvolte a concorrere per il raggiungimento di alcune misure finalizzate al miglioramento complessivo della qualità dell’aria, a fronte di una infrazione europea per l’Italia, in cui la nostra Regione essendo parte del bacino padano ha gravi problemi, che impongono l’adozione di azioni forti e quindi anche da questo la necessità di accelerare l’attuazione della legge. La pandemia in corso ha determinato una forte crisi economica e sociale che sollecita ulteriormente verso questo cambio, attraverso una celere adozione dei nuovi strumenti e di processi di semplificazione che potranno concorrere a una ripresa anche economica, meglio indirizzata a una sostenibilità territoriale e ambientale.
Per questo si è avviato il percorso di ascolto sui territori per registrare ed elaborare lo stato dell’arte da cui eventualmente derivare a breve delle proposte di intervento sulla legge, non di struttura, che possano meglio sostenerla e dare un aiuto ai Comuni, alla CM e alle Province nel rafforzare la diffusione dei nuovi strumenti.
Riguardo ai nuovi temi, di cui parlava Monesi, in particolare la perequazione territoriale, la valorizzazione dei servizi ecosistemici, la rigenerazione e gli usi temporanei a supporto dell’avvio di processi rigenerativi, sono solo alcune delle dimensioni che si ritengono importanti e che possono distinguere i diversi territori rispetto alle loro esigenze, in cui la CM di Bologna, più ancora delle Province, ha gli strumenti per agevolare questo cambiamento importante.
Il PTM di Bologna è l’esperienza più importante in corso di definizione, che riveste in ambito regionale un ruolo importante, di riferimento per altri territori e la CM, che ha scelto di svolgere un ruolo particolarmente attivo, assumendosi la responsabilità che la LR le ha consegnato, rappresenta il laboratorio più ampio e avanzato e strutturato di cui disponiamo e dal quale anche la Regione attende con interesse gli esiti assieme ai territori.
La Regione mette poi a disposizione anche alcuni strumenti come la banca dati di minERva e su un livello differente gli atti di coordinamento di indirizzo previsti dalla LR.
L’assemblea nel luglio dello scorso anno ha concesso una proroga di anno al periodo transitorio e su questo interessa capire lo stato attuale di gestione della fase transitoria, in modo da poter cogliere le dinamiche di questa fase, che pare molto eterogenea.
CHI E' INTERVENUTO
Roberta Bonori, Sindaco di Minerbio
Irene Evangelisti, responsabile ufficio di piano Unione Terre di Pianure
Alessandro Delpiano, direttore settore pianificazione territoriale e trasporti
Barbara Panzacchi, Sindaco di Monghidoro
Antonio Peritore, responsabile Ufficio di Piano Unione Reno Galliera
Barbara Negroni, assessore Comune Casalecchio di Reno
Alessandro Santoni, Sindaco Comune San benedetto Val di Sambro
Luca Borsari, Sindaco Comune Pieve di Cento
Maurizio Mazzanti, Sindaco Comune di Budrio
TEMI SOLLEVATI
Attuazione del PUG d’Unione
La costruzione dell’Ufficio di Piano d’Unione è stata una grande novità a livello organizzativo per la ricerca delle competenze nelle Amministrazioni aderenti all’Unione e uno stimolo nella crescita delle competenze delle persone che hanno anche inteso rivalutarsi all’interno dei Comuni stessi.
Nella definizione del nuovo PUG rappresenta motivo di grande impegno la necessaria operazione di sintesi dei contenuti dei piani urbanistici da cui si parte, i quali pur elaborati inizialmente in modo associato, sono stati attuati nel corso degli anni successivi seguendo le diverse esigenze dei territori.
Si ritiene importante che il PUG sia agito su base di Unione, in particolare per le zone di montagna, per valutare una pianificazione estesa a tutti i territori.
La legge sollecita un approccio completamente nuovo che impegna fortemente la struttura tecnica a partire dalla costruzione di un quadro conoscitivo diagnostico fino a definire la parte strategica del piano, che cambia completamente l’approccio sino ad oggi praticato.
Tutti i Comuni hanno accelerato il processo di formazione dei piani.
L’Unione è una grande opportunità per rafforzare e per confermare l’identità di Unione a livello territoriale, perché non ci sono tavoli migliori di quelli per il PUG per fare leva su questa dimensione di area vasta per definire politiche di territorio e che vede l’area metropolitana all’avanguardia nella realtà italiana, e che oggi può essere l’occasione per scatto ulteriore insieme agli enti.
Proroga
Tutti i Comuni hanno accelerato il processo di formazione dei nuovi piani, molti sono già partiti altri sono in procinto di farlo e tutti intendono arrivare a compimento. Ma è un processo nuovo per tutti e solo Bologna ha adottato il piano, serve forse considerare la possibilità di una proroga, per quelle realtà più piccole e meno strutturate, perché un processo come questo non è così semplice o scontato e possono sorgere richieste di ulteriore confronto con la CM e con la Regione stessa.
Partecipazione dei cittadini alle scelte territoriali
La fase di partecipazione è un elemento nuovo posto in campo dalla LR rispetto al quale si attende un riscontro positivo, importante e originale per la formazione del PUG.
Dialogo con la Regione
Le opportunità di confronto tra Regione Emilia-Romagna e Comuni in questa fase sono molto importanti per verificare, in corso di predisposizione dei PUG, eventuali criticità o difficoltà che possono essere prontamente affrontate e risolte. Questa modalità di lavoro si sta rivelando utile sia per i tecnici del Comune che per i consulenti esterni e si spera possa ripetersi nel corso dei prossimi tempi magari con cadenze periodiche.
Ruolo del PTM
La legge ha un aspetto di grande novità, perché non raccoglie sperimentazioni per diffonderle e avviarle, ma grazie ad alcuni elementi di novità che questa legge ha inserito, a carattere generale e specifico, si è consentito l’avvio di un processo di sperimentazione di pianificazione metropolitano in particolare sul profilo del consumo di suolo e su quello dell’equità e della perequazione.
In questa fase di passaggio il rapporto con il PTM e i piani comunali necessita di un ulteriore confronto in quanto il PTM si deve misurare con strumenti che non sono di nuova generazione e quindi da questo nasce la difficoltà di attuazione che potrà forse essere superata solo una volta che ci saranno i nuovi PUG.
I processi di collaborazione e sinergia con la CM di Bologna sul PTM sono stati importanti per portare a sintesi i processi di sperimentazione per la formazione del piano e che possono avere esiti innovativi.
Conclude l’ass. Lori
Ci è restituito uno stato dell’arte positivo. Emerge forte il tema dell’aggregazione per sviluppare i PUG, quindi entro una logica sovracomunale, che riteniamo importante poichè è assunta fortemente nei criteri dei bandi regionali di finanziamento per l’elaborazione dei PUG sia del 2018 e di quest’anno e che premiano chi sviluppa il PUG su questa dimensione. Questa scelta risulta molto coerente con i principi della LR, la quale sostiene una visione strategica sovracomunale. La regione intende supportare e introdurre delle azioni tali da rafforzare le Unioni, il loro ruolo e la loro capacità di lavorare su questa importante funzione. Con il collega Calvano è aperto un confronto che trova tutti consapevoli che quella dell’Unione è una dimensione necessaria da praticare per trovare migliori prospettive per quelle realtà come quelle montane o dei comuni più piccoli.
La Regione è al fianco delle Amministrazioni e intende sollecitare una accelerazione dei processi, perché sarebbe positivo se entro la prospettiva di legislatura fossero consegnate delle pianificazioni in stato avanzato e dei PUG approvati e sarà interessante raccogliere i primi esiti di questa fase. La Regione è disponibile alla formazione indirizzata verso i liberi professionisti, per orientarli verso la nuova pianificazione.
Questa è una fase nella quale si pensa a breve di poter proporre bandi sulla rigenerazione urbana, in forza degli impegni di mandato e alla prossima progettualità legata al recovery found. Si è anche cominciato a lavorare alle prossime programmazioni europee del settennio 2021 - 2027. Una cornice che consegna una prospettiva positiva sulla disponibilità di risorse rispetto alla quale si confida di potere a mettere a disposizioni delle risorse per interviene sulle parti pubbliche del territorio.
Sulla sollecitazione di proroga del periodo transitorio, si chiarisce che questa non è riferita ai termini di avvio alla formazione dei PUG, rispetto ai quali si ribadisce l’auspicio di una accelerazione, ma è riferito alla gestione transitoria della LR che risulta molto diversificata nelle diverse realtà locali.
L’assessore ringrazia tutti per grande partecipazione e per gli interessanti contributi.
Ultimo aggiornamento: 27-06-2024, 15:02