Esito del monitoraggio del consumo di suolo nella pianificazione previsto dalla normativa regionale (LR 24/17)

1.Introduzione 

Per valutare le trasformazioni del territorio e del paesaggio già da diversi anni la Regione Emilia-Romagna realizza analisi e predispone indagini per conoscere sia lo stato di fatto, sia lo stato di pianificazione ovvero lo stato di diritto per quelle aree suscettibili di trasformazioni in seguito all’attuazione delle previsioni urbanistiche contenute nei piani urbanistici comunali. 

Mentre l’attività della mappatura dei vari utilizzi del territorio si ripete dal 1976, quella relativa alla costruzione di un data base con le informazioni necessarie alla lettura dello stato della pianificazione attraverso i dati dei piani urbanistici attuativi approvati dai comuni, ha preso avvio solamente di recente, in seguito all’approvazione della legge regionale urbanistica del 21 dicembre 2017, n. 24, recante “Disciplina regionale sulla tutela e l’uso del territorio”. 

La legge con l’articolo 5 “Contenimento del consumo di suolo”, ha introdotto una verifica con cadenza semestrale per cui “i Comuni monitorano le trasformazioni realizzate in attuazione del piano vigente e provvedono all’invio degli esiti dello stesso alla Regione.

La verifica semestrale avviene durante il periodo transitorio durante il quale ogni Comune o Unione di Comuni avvia il processo di adeguamento della propria pianificazione urbanistica. 

Tale periodo transitorio si articola in due fasi e la prima, conclusasi il 1° gennaio 2022, ha stabilito il termine della possibilità per i Comuni di predisporre e avviare l’iter approvativo degli strumenti urbanistici diretti a dare attuazione ad una parte delle previsioni della pianificazione urbanistica vigente (PSC, POC e RUE e PRG).

Nel corso della seconda fase, che si conclude il 1° gennaio 2024, l’articolo 4 della L.R. n. 24/2017 richiede di completare l’iter approvativo di detti strumenti e, nel caso dei piani attuativi, di stipulare la relativa convenzione.

2. Catalogo minERva 

L’informazione necessaria al monitoraggio inviata dai Comuni o Unioni di Comuni è costituita dal dato geometrico in formato vettoriale (SHAPEFILE) che identifica i perimetri dei diversi interventi attuativi nel territorio comunale e raccoglie, nella relativa tabella associata, le informazioni di carattere sia tecnico sia amministrativo delle aree trasformate.

Queste informazioni sono pubblicate nel catalogo MinERva, che è lo strumento che pubblica i dati dai settori pianificazione territoriale, ambiente e mobilità della Regione in formato aperto:

3.Esito del monitoraggio delle aree trasformate – Prima fase del periodo transitorio

Durante la prima fase del periodo transitorio, durata quattro anni dall’approvazione della legge urbanistica, sono avvenuti otto monitoraggi i cui esisti sono pubblicati dal portale della Regione Emilia-Romagna alla pagina Territorio, Urbanistica e in forma vettoriale (SHAPEFILE) nel portale Minerva che rappresenta il punto di riferimento e di condivisione delle informazioni realizzate dalla Direzione Generale Cura del Territorio ed Ambiente della Regione Emilia-Romagna.

Per l’attuazione dei Piani previgenti (Piani Strutturali Comunali, Piani Operativi Comunali e Piani Regolatori Generali) e per gli interventi realizzati con accordi operativi specificamente attivati nella la prima fase del periodo transitorio (1/1/2018 – 31/12/2021) sono stati impegnati complessivamente 725 ettari di suoli liberi, di cui 405 ad usi produttivi/terziari/commerciali (56%) e 320 ad usi residenziali (44%).

La dinamica realizzativa dei Piani in vigenza, nonostante la conclusione della prima fase del periodo transitorio, resta piuttosto limitata se confrontata con l’enorme disponibilità di potere trasformare nuovo territorio: 22 interventi nel 2018, 44 nel corso del 2019, 28 nel 2020, 24 per il primo semestre del 2021 e 45 nel secondo semestre del 2021.

L’impiego maggioritario di territorio ad usi residenziali evidenzia comunque una attenzione a cercare di realizzare quelle funzioni per le quali, con la nuova legge regionale, non si potranno a regime consumare nuovi suoli se non per l’edilizia residenziale sociale. Testimoniano quindi di un ultimo tentativo di consolidare la rendita collegata a queste previsioni nella speranza di realizzare l’investimento che, per le ragioni sopradette, nel futuro di medio periodo diventa bene scarso.

Rispetto alla pianificazione precedente, ed in particolare all’eredità avuta in dote dalla L.R. 20/2000 relativamente al dimensionamento di previsioni urbanistiche non attuate (quantificato in circa 251 kmq, ovvero 25.775 ha), i 725 ettari consumati nella prima del periodo transitorio rappresentano poco meno dell’3% di impegno di nuovo territorio.

 4. Effetti della legge sulla pianificazione urbanistica comunale in seguito alla conclusione della prima fase del periodo transitorio.

SI è precedentemente fatto cenno più volte alla fine del primo periodo transitorio. Uno degli obiettivi della legge urbanistica regionale è di pervenire al completo rinnovo della pianificazione urbanistica comunale, con la predisposizione e approvazione di un nuovo Piano Urbanistico Generale (PUG), diretto a disciplinare e promuovere il riuso del patrimonio edilizio esistente e la rigenerazione urbana del territorio urbanizzato e a ridurre il consumo di suolo.

Uno degli effetti che conseguono alla scadenza della prima fase del periodo transitorio è il termine della possibilità per i Comuni di predisporre e avviare l’iter approvativo degli strumenti urbanistici diretti a dare attuazione ad una parte delle previsioni della pianificazione urbanistica vigente (Piani Strutturali Comunali, Piani Operativi Comunali e Piani Regolatori Generali).

Alla luce di quanto sopra, al fine di conoscere gli effetti che conseguono dalla scadenza di detta fase, è stato avviato dalla Regione un monitoraggio per quantificare il dato relativo alla superficie territoriale delle previsioni insediative contenute nei piani previgenti e che dopo il primo gennaio 2022 sono decadute.

A oggi (9/22) la Regione Emilia-Romagna ha raccolto la risposta di 171 comuni che hanno dichiarato di avere, nel complesso, stralciato previsioni per 11.329 ettari, ovvero circa 113 km2 di territorio che ha perso il “diritto” di essere trasformato.

Questo equivale a dire che l’approvazione legge urbanistica ha determinato la cancellazione del diritto di trasformare nuovo suolo paragonabile a 16.184 campi da calcio (un campo da calcio ha le dimensioni di 70 x 100 metri, significa che ha una grandezza di 70.000 m², ovvero 0,7 ettari)

Nel dettaglio, la superficie territoriale delle previsioni con destinazione residenziale che se attuate avrebbero consumato nuovo suolo, è pari a 53.699.879 m2 (5.370 ha), mentre le previsioni con destinazione produttivo/ricettivo/direzionale/commerciale non più attuabili riguardano un territorio di 58.629.260 m2 (5.863 ha).

Se il valore delle previsioni insediative decadute in seguito alla conclusione della prima fase del periodo transitorio, dovesse essere confermato dai restanti Comuni che ancora non hanno restituito l’informazione, l’approvazione della legge avrebbe determinato la fine della possibilità di impermeabilizzare nuovo suolo per 21.863 ettari, pari a 31.233 campi da calcio.

5.Esito del monitoraggio delle aree trasformate – Seconda fase del periodo transitorio

Il monitoraggio delle aree trasformate durante la seconda fase del periodo transitorio conferma la tendenza delle precedenti ricognizioni.

Nel primo semestre 2022 i Comuni che hanno realizzato trasformazioni in attuazione del piano vigente (PRG o PSC/POC) sono 23 e hanno convenzionato 32 strumenti urbanistici attuativi, la cui realizzazione comporta un consumo del suolo di circa 195 ettari.

19 interventi hanno come destinazione d’uso quella residenziale, e trasformano il territorio per circa 67 ettari. Gli interventi per il produttivo sono 7, e comportano un consumo del suolo pari a poco più di 111 ettari. Infine, circa 17 ettari sono destinati per attività direzionali e ricettive.

Anche nel secondo semestre 2022 sono stati 23 i Comuni ad avere esito positivo al monitoraggio. 38 sono gli interventi convenzionati che consumano suolo per poco meno di 139 ettari.

Il numero più elevato di interventi (22) riguarda la realizzazione di nuove residenze (47,2 ha), ma le trasformazioni a destinazione produttiva, ricettiva e commerciale (16) consumano quasi il doppio del suolo (91,4 ha)

    L’esito del monitoraggio del primo semestre del 2023, il penultimo quindi rispetto la conclusione del periodo transitorio durante il quale i Comuni adeguano i propri strumenti urbanistici alla LR24, risulta ancora in linea con i precedenti rilevamenti.

    20 Comuni hanno convenzionato 30 strumenti urbanistici attuativi che, se realizzati, comportano un consumo di suolo di circa 150 ettari.

    Di questi, 33 ettari riguardano la previsione di un campo da golf, mentre 74 ettari risultano da convenzioni sottoscritte per nuovi produttivi, direzionali e commerciali.

    21 interventi hanno come destinazione d’uso quella residenziale, e trasformano circa 43 ettari di nuovo suolo.

    • Riassumendo

    Dal primo monitoraggio effettuato all’ultimo, ovvero dal 1/1/2018 al 30/06/2023, i Comuni hanno approvato e convenzionato 265 previsioni insediative la cui realizzazione comporta un consumo del suolo di circa 1.209 ettari.

     

    6.Contatti

    Per ulteriori chiarimenti è possibile rivolgersi:

    Area pianificazione territoriale, urbanistica e tutela del paesaggio:

    Azioni sul documento

    ultima modifica 2023-10-19T14:39:54+02:00
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