29. Punte Alberete

Le gabbie a destra racchiudono pozzi di metano in attività: i loro tubi scendono sottoterra, fino a 2000 metri di profondità, a pescare il gas nelle «rocce serbatoio». Il recipiente cilindrico più a sinistra è un «separatore», dove il gas viene depurato dall'acqua e dalle impurità più grossola­ne. Vicino, si vedono delle «saracinesche»: rubinetti che regolano l'immissione del gas nei tubi che lo portano alla centrale. Dietro, una vecchia casa di valle, in riva al canale Fossatone, di cui si intravvede l'argine. Il bosco è sull'altra riva del canale: è la Valle delle Punte Alberete, raro esempio di uno stagno d'acqua dolce in cui crescono grandiosi esem­plari di piante d'alto fusto. La torretta di legno è stata costruita per fare osservazioni sull'ambiente e soprattutto sui molti uccelli che vi nidificano. Vicino alla torre, un grande esemplare di Pioppo Nero; dietro, nel bosco, dominano Pioppi Bianchi, Olmi, Salici, Frassini. Foto scattata dalla S.S.309, Romea, circa 10 km da Ravenna: prima del ponte sul Canale Fossatone, a sinistra. Il bosco si impianta sui «dossi», o «staggi», resti di dune costiere di un delta preistorico del Po, molto più meridionale di quello attuale; tra questi le depressioni interdunali (basse) sono allagate da acqua dolce. Nell'uso locale, valle, vuol dire «specchio d'acqua bassa delimitato da argini (lat. vallum). Il metano e gli idrocarburi naturali si trovano in formazioni rocciose capaci di intrappolarli: qui sotto, nelle rocce del Miocene che formano una dorsale (anticlinale di Porto Corsinz), sepolta sotto 1500 m di argille impermeabili del Pliocene e Quaternario.

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ultima modifica 2014-07-02T14:46:00+02:00
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