La Via Emilia è il percorso matrice di un secolare processo di insediamento e di urbanizzazione, processo che ha conosciuto e sta conoscendo dinamiche crescenti, tra le più rilevanti nel bilancio del Paese. Si discute come operare perché le trasformazioni necessarie possano essere occasione di innovazione sostenibile e non motivo di spaesamento in una terra che fa della identità e della coesione sociale un fattore determinante di vivibilità e di competitività.

In altre parole, qui si tratta di contrastare, o ridurre almeno, quella che nel corso degli anni si è via via rivelata come una delle contraddizioni più evidenti dello sviluppo nazionale: l’allontanamento (talvolta ostile, più spesso sprovveduto) del Paese dal suo paesaggio, cioè dalla sua ombra e dalla sua impronta.

Uno studio del 2009 analizza la situazione e indica le modalità per sostenere la progettualità degli attori locali, favorendone la cooperazione e promuovendone la convergenza verso un orientamento alla qualità. Un approccio che trova la sua fattibilità attraverso una triplice dimensione progettuale: di contesto, di paesaggio, di componente.