Norme e atti riferiti agli Usi temporanei
Riferimenti nella pianificazione vigente
L.R n. 24/2017 - Art. 16 - Usi temporanei
La legge regionale è stat una delle prime ad introdurre e dare indicazione sull'uso temporaneo, quale pratica afferente alla rigenerazione urbana. Di seguito si riporta il testo integrale dell'articolo vigente:
1. Allo scopo di attivare processi di recupero e valorizzazione di immobili e spazi urbani dismessi o in via di dismissione e favorire, nel contempo, lo sviluppo di iniziative economiche, sociali e culturali, il Comune può consentire l'utilizzazione temporanea di tali edifici, per usi diversi da quelli consentiti. L'uso temporaneo può riguardare sia immobili privati che edifici pubblici, per la realizzazione di iniziative di rilevante interesse pubblico e non comporta il mutamento della destinazione d'uso delle unità immobiliari interessate. Esso, in assenza di opere edilizie, è attuato senza titolo abilitativo. 2. I criteri e le modalità di utilizzo degli spazi di cui al comma 1 da parte del soggetto gestore sono specificati con apposita convenzione. Il Comune individua il gestore di edifici pubblici attraverso apposito bando o avviso pubblico. 3. Nel caso di bandi rivolti ai soggetti riferibili al terzo settore per l'assegnazione di immobili e spazi di cui al comma 1, i soggetti gestori devono comunque essere individuati tra quelli iscritti agli specifici registri previsti dalla normativa vigente. 4. Il Consiglio comunale disciplina gli usi temporanei nel regolamento edilizio ed approva una convenzione tipo che regola, tra l'altro, le cause di decadenza per gravi motivi dall'assegnazione di immobili e spazi urbani di cui al comma 1.
L. n.120/2020 - Art. 23 quarter Usi temporanei (DPR n. 380/2001 Testo Unico dell'edilizia)
La legge in oggetto riporta alcune rilevanti novità (recependo provvedimenti nelle leggi di Emilia-Romagna, Veneto e Lombardia) modificando il DPR n. 380/2001 con semplificazioni e altre misure in materia edilizia ed inserendo l’art. 23-quater sui USI TEMPORANEI. In estrema sintesi prevede il riconoscimento del riuso temporaneo come pratica afferente alla rigenerazione urbana intesa nella sua complessità; l’attribuzione al riuso temporaneo di finalità di “rilevanza pubblica“ e “generale”; la centralità della convenzione che detta le regole (durata, utilizzo e costi, mantenimento del bene cause di decadenza); la rilevanza della gestione.
Tracce per la redazione degli atti
Schemi o esempi che i Comuni possono prendere a riferimento nel processo