Delle 2.310 domande ammesse (129 in quella di Piacenza, 335 in quella di Parma, 297 in quella di Reggio Emilia, 390 in quella di Modena, 624 in quella di Bologna, 99 in quella di Ravenna, 319 in quella di Forlì-Cesena, 120 in quella di Rimini), 341 sono state finanziate con i primi 10 milioni di euro stanziati dalla Giunta regionale. In questa prima parte di domande finanziate sono state premiati i progetti dei nuclei familiari che hanno inteso insediarsi nei comuni appenninici più svantaggiati, alla ricerca di uno stile di vita più sostenibile.

Di 28.500 euro l’importo medio assegnato a fondo perduto, a beneficio di nuclei con figli nell’80% dei casi, nuclei monoparentali (genitore con figli, 14%), single (6%), per un’età media di 32,5 anni.

Su 341 interventi al momento finanziati, 70 sono nei comuni montani della provincia di Reggio Emilia per 1.993.416 euro di contributo regionale; 64 in quelli in provincia di Parma per 1.884.750 euro; 52 in quelli del Modenese per 1.547.500 euro; 42 in quelli in provincia di Piacenza per 1.215.576 euro; 25 in quelli del Bolognese per 738mila euro. E ancora: 47 i progetti e 1.402.500 di euro le risorse nei Comuni montani della provincia di Forlì-Cesena; 17 e 502.061 euro in quelli della provincia di Ravenna; 24 interventi e 703.500 euro in quelli del Riminese.  

Il 49% dei finanziamenti riguardano l’acquisto (166), il 18% la ristrutturazione (63) e il 33% un mix acquisto e di recupero (112).

Nell’80% dei casi interventi su immobili di valore storico, nel 93% lavori realizzati da imprese locali, una scelta fatta con lo scopo di sostenere il lavoro proprio in queste aree più fragili.