SEMINARIO DI ASCOLTO IN PROVINCIA DI RIMINI #09

Lo scorso 16 settembre l’Assessore ai trasporti, reti infrastrutture materiali e immateriali, programmazione territoriale e agenda digitale Raffaele Donini ha formalmente avviato il processo di formazione della nuova legge urbanistica regionale, proponendo un ampio percorso partecipato, la cui prima tappa è l’ascolto e la raccolta di suggerimenti, suggestioni e proposte dai territori. L'incontro presso la Provincia di Rimini si è tenuto il 30 novembre 2015.

Chi era presente:

  • San Marino, Provincia di Rimini
  • ANCI, Unione di Comuni Valmarecchia e 15 Comuni su 26 (Bellaria Igea Marina, Cattolica, Coriano, Misano Adriatico, Mondaino, Montegridolfo, Montescudo, Morciano di Romagna, Novafeltria, Pennabilli, Poggio Torriana, Riccione, Rimini, Saludecio, Santarcangelo)
  • 4 ordini professionali (Architetti, Ingegneri, Geometri, Geologi)
  • 7 associazioni di categoria (ANCE, CNA Imprese, Confartigianato, Confcommercio, Coop Bagnini Rimni, Coop Operatori di spiaggia Rimini , Associazione Albergatori Cattolica)
  • 4 associazioni culturali e ambientali (Legambiente S. Arcangelo, WWF, Italia Nostra, Club Alpino Italiano)
  • 2 Sindacati (CGIL, CISL)
  • 1 Consigliere regionale (Raffaella Sensoli)

 

Chi ha introdotto:

  • Raffaele Donini, Assessore ai trasporti, reti infrastrutturali materiali e immateriali, programmazione territoriale e agenda digitale
  • Andrea Gnassi, Presidente Provincia di Rimini

 

Chi è intervenuto:

  • Provincia di Rimini ( Fabio Tomasetti, Servizio politiche territoriali)
  • Comune di Rimini (Filippo Boschi, consulente Piano Strategico di Rimini)
  • Comune di Coriano (Domenica Spinelli, Sindaco)
  • Ordine Architetti Rimini (Roberto Ricci)
  • Unione Comuni Valmarecchia (Marcello Fattori, Presidente Unione e Sindaco Maiolo)
  • Comune di Rimini (Alberto Fattori, Direzione Pianificazione e gestione territoriale)
  • CGIL Rimini (Massimo Fusini)
  • Architetto (Marino Bonifaci)
  • Architetto (Nedo Pivi)
  • Italia Nostra Rimini (Fausto Battistella, architetto)
  • Provincia di Rimini (Andrea Gnassi, Presidente e Sindaco Rimini)

 

Quali temi sono stati sollevati:

  • Capisaldi della nuova legge: si condivide l'obiettivo generale di sostenere la competitività dei territori e contemporaneamente la sostenibilità ambientale.

 

  • Consumo di suolo: si condivide l'obiettivo del consumo di suolo con una traiettoria che va verso il saldo zero, non escludendo a priori il consumo di suolo se questo può servire per la rigenerazione. Per uscire dalla retorica del consumo zero si sottolinea che già oggi si può raggiungere l'obiettivo attraverso i piani dei comuni, ed in particolare i POC, scegliendo di dare risposta al bisogno di alloggi attraverso gli interventi di riqualificazione e rigenerazione. Bisognerebbe dare dei limiti alla città e mantenerli.

     

  • Rigenerazione e riqualificazione urbana: bisogna distinguere i diversi livelli di trasformazione e i diversi gradi di ‘intensità’ della rigenerazione e della riqualificazione urbana; questi processi, infatti, vanno sostenuti e gestiti in modi diversi per essere efficaci. La rigenerazione urbana (intesa anche come miglioramento del tessuto sociale di un ambito) è un interesse pubblico indifferibile che necessita, per essere efficace, della qualità del progetto all’interno di una visione strategica più ampia. Il ruolo della pubblica amministrazione nella rigenerazione urbana può essere: supporto tecnico; supporto finanziario; intervento diretto del pubblico (ad esempio RER) nel caso di temi/interventi strategici; e naturalmente pianificazione ordinaria, che permette l’innesco della rigenerazione, cioè consente di attivare le risorse private su temi e indirizzi di interesse pubblico.

 

  • Livelli di governo del territorio: si rileva un corto circuito istituzionale, infatti il ruolo della Provincia è estremamente debole e il Presidente non è eletto: è evidente il conflitto di interessi e il problema della legittimità, anche politica. L'Area Vasta non può essere che espressione dei Comuni, quindi è corretto che ci sia una pianificazione strutturale e strategica in capo all’Area Vasta, ma sarebbe opportuno che l’approvazione fosse fatta in Regione, perchè le decisioni possono essere prese solo da un ente eletto, non da un gruppo di Comuni. Ci vuole un'autority che garantisca di rendere realizzabili le strategie, ma non può essere l'Area Vasta, bensì l’ente regionale, che dovrebbe amplificare la sua autorità. La pianificazione strategica dovrebbe essere riconosciuta come processo per l'integrazione delle politiche e la distribuzione delle risorse, anche europee. Nei comuni più piccoli l’area vasta è temuta perché interpretata come ulteriore allontanamento dalle specifiche istanze e esigenze di alcuni territori.

     

  • Pianificazione comunale: sulla pianificazione strategica si pone il tema della rappresentanza, infatti le esperienze di maggior successo sono quelle di livello comunale, dove c'è il Sindaco. La pianificazione strategica non si occupa solo di urbanistica, ma di politiche, prevedendo un'idea di città anche dal punto di vista culturale e sociale. Urbanistica è anche lavorare sulla civitas. Bisogna restituire al cittadino i suo ruolo politico e il piano deve diventare il riferimento per i cittadini, che in esso si riconoscono e lo rispettano, attraverso una forte partecipazione. Si evidenzia come alcune parti del territorio emiliano romagnolo siano profondamente diverse dalle altre (la costa è diversa dalla montagna), quindi è opportuno prevedere strumenti e contenuti diversi. Si ribadisce che i piccoli comuni faticano non poco nel rinnovare la pianificazione urbanistica, per un problema di personale e di risorse.

     

  • Strumenti operativi: c’è bisogno di un salto culturale enorme che investa professionisti, imprese e anche PA, che si incontrino in un nuovo rapporto dialogico per pervenire a progetti di qualità. Il PA non si deve più occupare del controllo, ma partecipare alla progettazione. Per perseguire la qualità del progetto si propone lo strumento del concorso di progettazione: anche per i grandi interventi privati, l’amministrazione potrebbe sostenere la modalità del concorso di progettazione, garantendo un incentivo (anche volumetrico) ai privati nel caso si affidino a questo strumento.

     

  • Semplificazione delle procedure: si auspica che le norme siano poche e chiare e si ribadisce che il territorio della Provincia di Rimini ha differenze marcate che devono essere tenute presenti nei processi di pianificazione e nella definizione delle regole. Un primo elemento da tener presente nella redazione della nuova Legge dev’essere la certezze e la legittimità della norma, nonchè una semplificazione dei testi per ridurre i problemi interpretativi.

 

  • Contenuti: il tema delle dotazioni territoriali nella nuova legge andrebbe affrontato in termini qualitativi e non solo quantitativi: bisogna superare l'impostazione quantitativa, ad esempio per poter fare operazioni di densificazione dei contesti urbani centrali. Si sottolinea il tema dei city users, cioè dei cittadini temporanei, che pone il tema di dare gli stessi servizi ai cittadini stabili e ai turisti. Si auspica più flessibilità nelle regole dei cambi d’uso per il riutilizzo di edifici dismessi in territorio rurale, ad esempio in montagna un obiettivo è evitare lo spopolamento. Si rileva l'emergenza abitativa per le fasce deboli e i giovani (necessità di ERS). La legge dovrà avere l’obiettivo della tutela e salvaguardia dei centri storici, con una metodologia, principi e criteri d’intervento condivisi.

 

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ultima modifica 2016-01-19T11:37:00+01:00
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