In merito alla disciplina regionale relativa alla richiesta di riesame del permesso di costruire già assentito
Archivio sentenze
Questa sezione è dedicata alla giurisprudenza riguardante l’applicazione della normativa regionale in materia di governo del territorio. La banca dati delle sentenze, accessibile a chiunque vi abbia interesse, viene periodicamente aggiornata con le ultime e più rilevanti pronunce giurisprudenziali. Le principali sentenze, raccolte in ordine cronologico decrescente, possono essere consultate anche in nota agli articoli delle leggi regionali in materia. Per maggiori informazioni consulta la pagina guida alla ricerca.
Sono legittimi i “piani particolareggiati dell’arenile” che contengono limitazioni alla gestione di esercizi commerciali, al fine di garantire la tutela di ordinato assetto del territorio e di protezione dell’ambiente
- Integra un autonomo vizio del provvedimento comunale (eccesso di potere per contraddittorietà) la circostanza che una variante in corso d’opera, presentata per eliminare i vizi riscontrati dal comune rispetto ad una precedente variante, sia valutata negativamente per una motivazione mai in passato rappresentata all’interessato, con grave lesione dell’affidamento da questi riposto sulla assentibilità del progetto, laddove emendato dagli inconvenienti sottesi al primo diniego. - E' illegittimo un provvedimento comunale negativo, fondato sulla definizione di intervento edilizio stabilita dal RUE diversa da quella prevista dall’art. 3 del DPR n. 380 del 2001 (nel caso di specie secondo il RUE l’intervento rientrava nel concetto di restauro e risanamento conservativo e richiedeva il permesso di costruire; mentre avrebbe dovuto essere ascritto alla nozione di manutenzione straordinaria prevista dal testo unico dell’edilizia). - E' illegittimo che la Commissione per la Qualità architettonica e il paesaggio si pronunci su profili tecnico normativi, sui quali è priva di competenza (e non già su aspetti compositivi e architettonici dell’intervento che le sono propri).
È nulla, ai sensi dell’art. 21-septies, per difetto assoluto di attribuzione, l’autorizzazione paesaggistica rilasciata prima della conferenza di servizi con cui si svolge il procedimento unico di cui all’art. 12 D.Lgs. n. 387 del 2003. È altresì nullo l’atto con il quale, malgrado il motivato dissenso espresso in sede di conferenza di servizi dalla Soprintendenza competente sono state rilasciate in favore delle società interessate le autorizzazioni uniche regionali per realizzare gli impianti; quando invece l’amministrazione competente avrebbe dovuto senz’altro rimettere la questione al Governo nell’osservanza dell’art. 14-quater, comma 3, della L. 241 del 1990.
È legittimo richiedere il pagamento degli oneri di urbanizzazione in caso di frazionamento di un fabbricato produttivo, in quanto tale intervento comporta aumento del carico urbanistico, anche se non è accompagnato da lavori di ristrutturazione dell’intero fabbricato.
In merito al metodo adottato per determinare l'indennità di espropriazione, da corrispondere ai privati, in seguito alla sentenza della corte costituzionale n. 181/2011
La mera vicinanza di un'abitazione ad una discarica o ad un termoutilizzatore di rifiuti non legittima di per sé il proprietario frontista a proporre ricorso contro il provvedimento di approvazione dell'opera
E' illegittima la variante al PRG il cui procedimento di approvazione, per difetto di istruttoria, non tiene conto del rischio idrogeologico e non permette di stabilire con certezza la localizzazione in quanto la cartografia utilizzata è inadeguata
In merito all'utilizzazione del valore agricolo medio (VAM) quale criterio per la determinazione del corrispettivo della cessione volontaria di area non edificabile, in seguito alla pronuncia della Corte costituzionale n.181/2011
E' illegittima l'autorizzazione paesaggististica non coerente con il piano paesistico e carente di idonea motivazione
In merito all'istituto della "monetizzazione"degli standard urbanistici e alla responsabilità dovuta al mancato incameramento dei corrispettivi per l'effetto di un abbattimento percentuale disposto dal Comune
E' legittimo l'inserimento nella convenzione urbanistica di standards maggiori, ben potendo le parti nell'ambito del rapporto convenzionale concordarne ulteriori in base agli artt 1322 e 1372 del cc.
E' incostituzionale la legge regionale che prevede come criterio di ammissibilità delle offerte elementi connessi alla salute e sicurezza nel cantiere laddove le norme statali li configurano come criteri di valutazione delle offerte stesse
Il Comune è tenuto a risarcire il danno per il ritardo nella conclusione del procedimento edilizio, causato da negligenza nella fase istruttoria e dall'imprudenza nell'adozione di atti contradditori
E' legittimo il diniego di autorizzazione a presentare un PUA relativo alle aree di trasformazione produttiva qualora queste non siano ancora dotate di infrastrutture e servizi diretti a garantire la tutela della salute della sicurezza dell'ambiente
E' illegittima la prescrizione del PRG che pone limiti alla potenza di un impianto di telefonia mobile, in quanto diretta a fissare limti di esposizione ai campi eletromagnetici non di competenza comunale
In merito alla procedura per il conferimento di un incarico di consulenza in materia di pianificazione
In merito alla decadenza del titolo abilitativo in caso di sopraggiunta impossibilità di realizzare l'opera
In merito alla necessaria azione di vigilanza dal parte dell'amministrazione nei confronti del privato realizzatore delle opere di urbanizzazione, al fine di garantire la regolarità delle varie fasi dell'appalto
In merito alla determinazione dell'indennità di espropriazione delle aree agricole in seguito alla sentenza della corte costituzionale n. 181/2011 (ANNULLATA)
In merito agli effetti dell'approvazione del Poc per le opere pubbliche o di interesse pubblico: lo stesso assume il valore e gli effetti del PUA e comporta la dichiarazione di pubblica utilità delle opere in esso previste
In merito alla scelta del Comune di inserire nel P.O.C. solamente interventi oggetto di accordi già sottoscritti ed approvati ai sensi dell'art. 18 della L.R. n. 20/2000
E’ illegittimo il parere comunale ai fini della sanatoria degli abusi edilizi in aree vincolate la cui motivazione non tenga conto delle caratteristiche dell’abuso in confronto al contesto ed alle ragioni del vincolo
Sulla necessaria conformità del RUE al PSC in ordine agli aumenti consentiti della SU
La realizzazione abusiva di box in lamiera si configura come intervento soggetto al regime del permesso e conseguentemente sotto il profilo sanzionatorio al regime della demolizione
Il termine di 45 giorni per l’adozione dell’ingiunzione di demolizione decorrenti dalla data di emissione dell’ordine di sospensione dei lavori, ai sensi dell’art. 4 della L.R. n. 23/2004, ha natura ordinatoria e non perentoria
E' illegittima la variante urbanistica che pone limitazioni alla localizzazione di impianti alimentati da fonti di energia rinnovabili.
Oneri di urbanizzazione primaria. Scomputo proporzionale nel caso di esecuzione diretta delle opere da parte del titolare del permesso. Monetizzazione sostitutiva della cessione.
E' illegittimo l’annullamento del permesso di costruire senza alcuna indicazione dell’interesse pubblico e senza alcuna valutazione né dell’interesse del privato né della comparazione dei rispettivi interessi